Saturday, 8 November 2025

Capitano Alatriste

Non sarà forse stato l’uomo più onesto e neanche il più caritatevole della terra, ma era un uomo valoroso. Si chiamava Diego Alatriste y Tenorio e aveva combattuto come soldato nei vecchi battaglioni di fanteria durante le guerre delle Fiandre.
[incipit]

Se ce la metti tutta, anche tu puoi essere tanto pericoloso quanto chiunque incroci il tuo cammino. Addirittura di più.
Una “massima” di Alatriste (Pagina 16)

La penna, Iñigo, rende più della spada.
Avvocato Calzas (Pagina 28)

Per difendere il suo buon nome aggiungerò che assaggiava appena il vino e che non l’ho mai sentito parlare male di nessuno, cosa che, nella Spagna di allora e di oggi, anche per un sacerdote, era davvero insolita.
Iñigo sul Maestro di latino Pérez (Pagina 31)

Non ci resta che batterci. […] Contro la stupidità, la cattiveria, la superstizione, l’invidia e l’ignoranza […]. Che è come dire contro la Spagna e contro tutto.
Don Francisco de Quevedo (Pagina 32)

Pietà per il mio compagno. Bisognava essere idioti, o inglesi, per strillare una cosa del genere in una stradina buia di Madrid, quando piovevano stoccate.
(Pagina 41)

Ed era tanto incuriosito che, invece di svignarsela in fretta e furia come gli suggeriva prepotentemente il suo buonsenso, rimase lì zitto, […] e nel frattempo rifletteva su un amaro dato di fatto: i cimiteri erano pieni zeppi di curiosi.
(Pagina 44)

Sacrifici vani, sonore sconfitte, malavita, corruzione, miseria e poca decenza: di queste cose sì ne abbiamo avute a badilate. Ma poi uno si ferma a guardare un quadro di Diego Velázquez, ascolta un verso di Lope o Calderón, legge un sonetto di don Francisco de Quevedo, e si consola pensando che ne sia comunque valsa la pena.
(Pagina 57)

Perché una cosa è essere nobili e coraggiosi, un’altra strombazzarlo ai quattro venti.
(Pagina 68)

Come qualcuno avrebbe scritto più tardi, affrontare pericoli, battersi, sfidare l’autorità, rischiare la vita o la libertà, sono cose che in ogni angolo del mondo si sono sempre fatte per fame, ambizione, odio, lussuria, senso dell’onore o patriottismo. Ma ricorrere alla spada e accoltellarsi solo per assistere a una rappresentazione teatrale era prerogativa della Spagna asburgica che nel bene, che fu abbastanza, e nel male, che fu di più, io conobbi da giovane: la terra delle imprese donchisciottesche e sterili che ha sempre fondato la propria ragione e il proprio diritto sulla orgogliosa punta di una spada.
(Pagina 99)

Forse i cattivi si stancano proprio come i cuori leali, pensai per un istante. In fin dei conti, nessuno sceglie il proprio destino.
(Pagina 121)


da Capitano Alatriste di Arturo Pérez-Reverte

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