Salivamo lentamente verso il più grande dei nostri terrori di allora, andavamo a esporci alla paura e a interrogarla.
Alla quarta rampa Lila si comportò in modo inatteso. Si fermò ad aspettarmi e quando la raggiunsi mi diede la mano. Questo gesto cambiò tutto tra noi per sempre.
(Pagina 17)
Stamattina mi ha telefonato Rino, ho creduto che volesse ancora soldi e mi sono preparata a negarglieli. Invece il motivo della telefonata era un altro: sua madre non si trovava più.
[incipit]
Tutto era bello e pauroso, allora.
(Pagina 19)
Lila mi disse col suo tono solito: tanto io l’esame lo faccio lo stesso. Le credetti, proibirle una cosa era inutile, lo sapevamo tutti. Sembrava la più forte di noi bambine, più forte di Enzo, di Alfonso, di Stefano, più forte di suo fratello Rino, più forte dei nostri genitori, più forte di tutti i grandi compresa la maestra e i carabinieri che ti potevano mettere in prigione.
(Pagina 59)
Stava cercando di capire, stavamo tutt’e due cercando di capire, e capire era una cosa che ci piaceva moltissimo.
(Pagina 184)
L’amica geniale, Elena Ferrante
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